Si chiama sindrome dell'arto fantasma ed e' una sensazione del tutto normale che non ha nulla a che fare con disturbi psichici ma e' legata alla propriocezione dell'individuo.
Non e' ancora del tutto chiaro se questa sindrome sia dovuta alla persistenza di stimolazioni elettriche a livello del moncone o se sia il cervello stesso (e in particolare la corteggia prefrontale, dove risiedono delle 'mappature' del corpo) a riuscire a stabilire connessioni con l'esterno.
In ogni caso il neuroscienziato indiano Vilayanur S. Ramachandran, e' riuscito ad escogitare un metodo per aiutare i pazienti almeno dal punto di vista psicologico con la cosiddetta "mirror box".
Per quanto possa sembrare sorprendente, il semplice utilizzo di una scatola dotata di uno specchio, in grado di dare al soggetto l'impressione di vedere il proprio arto fantasma nell'immagine riflessa dell'arto sano, sembra aver portato numerosi benefici ai pazienti afflitti da paralisi e dolori all'arto illusorio. Il fatto stesso di fornire un feedback visivo dell'arto in movimento sembra poter agire sui circuiti cerebrali tanto da variare la mappa corporea.
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